GAVIA, MORTIROLO, PASSO TONALE IN BICI: SCOPRI LE GRANDI CLASSICHE
Cosa significa scalare il Passo del Mortirolo in bici? O il Gavia, il Tonale? Significa conquistare le grandi salite che hanno reso leggendario il Giro d’Italia. La bike area Pontedilegno-Tonale è da sempre teatro delle imprese indimenticabili dei più grandi campioni del ciclismo internazionale, da Fausto Coppi e Gino Bartali a Marco Pantani e Miguel Indurain, da Ivan Basso e Gilberto Simoni fino ad arrivare agli odierni nomi d’oro.
Percorsi sfidanti tra paesaggi mozzafiato in grado di mettere a dura prova le capacità anche dei più esperti: queste salite sono un must per tutti gli stradisti!
- Le salite più famose d’Italia
- Itinerari per tutti i livelli: dai principianti ai professionisti
- Panorami mozzafiato
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La leggenda del road bike tra Ponte di Legno e Passo Tonale
Discese ardite e risalite: le strade della bike area Pontedilegno-Tonale sembrano fatte apposta per gli amanti della bici da corsa. Percorsi per tutti i gusti e tutti i livelli, immersi in panorami mozzafiato con vista sulle montagne più belle d’Europa. Ecco i più famosi.
Passo Gavia in bici da Ponte di Legno: la storica
Una delle storiche salite del Giro d’Italia che, fin dal 1960, ha visto sfidarsi i migliori ciclisti del mondo.
La salita parte a nord di Ponte di Legno, sul ponte del torrente Frigidolfo. I primi km sono in falso piano e permettono un buon riscaldamento, giunti a Sant’Apollonia e per i successivi 5 km la salita raggiunge pendenze del 14%.
La strada a tornanti offre punti panoramici sull’alta Valle Camonica e sui ghiacciai dell’Adamello. All’uscita del tratto boscato la salita prosegue con pendenze meno impegnative, si ammirano la Valle delle Messi, il Gruppo dei Monticelli e la Cima Pietra Rossa sullo sfondo. Si giunge alla galleria lunga 400 m circa, illuminata su un solo lato, si consiglia di munirsi di una luce propria. La salita prosegue con pendenze impegnative e la quota, oltre i 2200 m, farà aumentare lo sforzo.
Dopo aver affrontato gli ultimi tornanti da cui si ammira dall’alto il Lago Nero, la strada nell’ultimo tratto si fa più facile giungendo ai 2652 m del Passo Gavia.
CURIOSITÀ
Tappa nata quasi per caso nel 1960 grazie al patron del giro Vincenzo Torriani che, dopo aver avvistato la salita durante una ricognizione aerea, decise di aggiungerla
alla corsa. La vicenda più famosa è del 5 giugno 1988: fin dalla partenza i corridori dovettero fare i conti con neve e ghiaccio, alcuni furono soccorsi per principi di assideramento e molti arrivarono al traguardo fuori tempo massimo.
Mortirolo: la regina delle grandi classiche
Fu percorso per la prima volta dal Giro d’Italia nel 1990.
Il bivio per Monno, lungo la SS42 del Tonale e della Mendola, è l'inizio della salita al Passo del Mortirolo. Dopo la prima salita in cui la strada porta a Monno, si attraversa il paese e si costeggiano in falso piano ampi prati prima della vera e propria salita al Passo. Dopo il torrente Palù iniziano i tornanti, le pendenze si fanno più impegnative e la strada si snoda passando attraverso boschi di conifere. All’uscita dal bosco a circa 2 km dal Passo, superato un tratto pianeggiante, la strada prosegue con l’ultimo muro, il tratto più impegnativo della salita, con una serie di stretti tornanti e una pendenza massima del 16,9%.
Superato l’incrocio formato dalle 3 strade provenienti da Monno, Trivigno e Mazzo di Valtellina (questo punto in passato era conosciuto come Passo della Foppa) si arriva del Passo del Mortirolo a 1852 m.
CURIOSITÀ
Nel Giro D’Italia del 1994, in questa durissima tappa un giovane ventiquattrenne cominciò tornante dopo tornante a fare il vuoto dietro di sé, fino a giungere al traguardo di tappa con 2,52 minuti di vantaggio sul secondo. L’autore di questa impresa era un ragazzo allora quasi sconosciuto, Marco Pantani. Nel 2006 lungo il tratto più impegnativo della salita è stato inaugurato un monumento in onore del leggendario ciclista.
Passo Tonale in bici dalla Val di Sole
Viene valicato dalla Corsa Rosa per la prima volta nel 1933 nella tappa Bolzano-Milano, è inserito tra le “Grandi Salite del Trentino”.
La partenza è sulla SS42, al bivio per Pejo nella frazione di Fucine di Ossana. Si sale regolari per circa due chilometri, poi, all’ingresso di Vermiglio, la pendenza si fa più dura, sono i chilometri più faticosi. Usciti dall’abitato di Fraviano la valle si restringe e la salita prosegue all’interno del bosco, e percorsi 9 chilometri si può ammirare il Forte Strino traccia della Grande Guerra. Proseguendo la salita presenta un tratto più faticoso di circa un chilometro e una pendenza massima del 9,9%. La strada prosegue e gli ultimi 2 km hanno una pendenza di poco superiore al 3 per cento e la salita offre punti panoramici sul Ghiacciaio della Presanella, in pochi minuti si raggiunge la sommità del Passo dove è custodito il Sacrario Militare.
CURIOSITÀ
Nel 1939 questo itinerario divenne cruciale per la corsa: Gino Bartali, ormai dato per favorito, a causa di neve e nebbia perse la tappa e quindi il Giro prima forando e poi cadendo, per consegnare la vittoria a Valetti. Bartali come sempre aveva telefonato per assicurarsi delle condizioni meteo al Passo, ma questo non gli evitò
l’incidente e la sconfitta.
Passo Tonale da Ponte di Legno
Il Giro d’Italia del 1981 inserì per la prima volta la salita al Passo dalla Valle Camonica.
La salita parte in falso piano dalla SS42, all’altezza del bivio di Ponte di Legno centro, fino al primo tornante della Val Sozzine, da questo punto la strada prosegue con una pendenza media del 6%, con punti panoramici sulla Catena del Castellaccio e vedute di Ponte di Legno dall’alto. Con una pendenza costante si raggiunge la località Tonalina da cui si ammira la Valle del Pisgana e da qui la salita prosegue per qualche kilometro con pendenze più impegnative fino al 12%. Con un tratto più facile di salita, si prosegue tra paesaggi di pascoli estivi. Dopo un ultimo tornante all’altezza della Chiesetta dei Frati, gli ultimi km si fanno rettilinei fino all’imminente vista di Passo Tonale e successivo arrivo al Sacrario Militare, monumento dedicato ai Caduti della Prima Guerra Mondiale.
CURIOSITÀ
Nel 1984 alla sessantasettesima edizione del Giro d’Italia si valicò questo Passo salendo dalla Valle Camonica. In primo luogo si era predisposto che la corsa passasse per lo Stelvio, ma a causa delle abbondanti nevicate si dovette deviare il percorso per i Passi del Tonale e delle Palade, per poi scendere fino a Merano. Alcuni aprirono una polemica, sostenendo che il tutto fosse stato fatto a vantaggio di Moser.
Mortirolo in bici: sfida i campioni!
Il Mortirolo è una delle salite più dure del Giro d'Italia, ed è infatti una delle poche scalate cronometrate della corsa. Nelle varie edizioni i campioni hanno stabilito dei tempi record sempre più bassi: ora anche tu puoi confrontarti con i top rider e perché no... provare a batterli!